lunedì 23 aprile 2012

Raccolta ed utilizzo di piante medicinali - prima parte



Sia che si utilizzino piante spontanee che coltivate, le singole parti che daranno la droga (intesa come il prodotto naturale della pianta che si utilizza per l'estrazione dei principi attivi) si debbono raccogliere al momento opportuno. Si definisce «tempo balsamico» il periodo nel quale la pianta è più ricca di fitocomplesso (l'insieme di tutte le sostanze della droga che esplicano azione medicamentosa).
Questo tempo in genere coincide col momento in cui le varie parti del vegetale sono più rigogliose e turgide.


Radici e fusti sotterranei (tuberi, rizomi, bulbi). Si raccolgono nel periodo di riposo della pianta, quando in essi sono accumulati i materiali che dovranno servire per la sopravvivenza invernale e per la ripresa della vegetazione.
Questo periodo va generalmente dalla fine dell'estate alla fine dell'inverno. Ci sono molte eccezioni che vanno controllate volta per volta.
Ricordiamo che ogni vegetale, anche il più semplice, è un «personaggio» con la sua «personalità» sia come creatura viva nel campo, sia come rimedio all'interno del nostro organismo: quindi per ogni pianta scegliere sempre le tecniche più adatte.
Si raccolgono le radici di piante giovani (2-3 anni). Fanno eccezione genziana, poligala, gin-seng (almeno 5 anni).
Raccogliete con vanghe, zappe o picconi cercando sempre di evitare rotture e contusioni (questi punti non si lavano mai bene e vanno incontro ad alterazioni).

Cortecce. Si raccolgono dall'autunno alla primavera, preferibilmente all'inizio della primavera da rami di almeno 2 anni.

Gemme. Si raccolgono in autunno o alla fine dell'inverno quando hanno cominciato a gonfiarsi, ma non ancora ad aprirsi.

Foglie. La raccolta di solito avviene immediatamente prima della fioritura della pianta.
Molte comunque sono le eccezioni, da controllare volta per volta. Si ricorda che le foglie di melissa vanno raccolte un mese e più prima della fioritura perché più tardi hanno un profumo meno gradevole. Le foglie si raccolgono asciutte, evitando le giornate piovose e le ore della rugiada (meglio due ore dopo il levare del sole). Scegliete solo le foglie sane e non parassitate.

Fiori. Si raccolgono appena sbocciati o subito prima; specialmente precoce deve essere la raccolta delle infiorescenze che continuano a fiorire anche dopo la raccolta (farfara e capolini in genere, sambuco, biancospino, ecc.). Raccogliete a mano i fiori uno per uno usando la precauzione di non ammaccare le corolle (rosolaccio, verbasco), preferibilmente alla mattina appena asciugata la rugiada, ora in cui generalmente si aprono i fiori.

Frutti. I frutti carnosi vanno raccolti quando la maturazione è quasi completa. I frutti secchi invece prima che si aprano gli involucri o cadano i semi.

Semi (dei frutti carnosi). Vanno raccolti più maturi possibile senza aspettare che il frutto che li contiene sia marcito. In seguito fateli seccare ed eseguite la battitura.
Importante: bisogna lasciare sempre qualche pianta per la riproduzione e soprattutto con radici e parti sotterranee avere molta moderazione.


Parte seconda

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