venerdì 13 aprile 2012

La salute dalla piante: LA LAVANDA

Annusando la lavanda (Lavandum officinalis) si avverte l'acutissima fragranza che emanano i suoi fiorellini azzurro-violacei.
Abitante dei terreni aridi ed assolati la lavanda è presente allo stato spontaneo nei climi mediterranei ma anche nelle zone collinari e rupestri della nostra Penisola.
Viene molto coltivata, sia per ricavarne l'essenza, che per abbellire e profumare i giardini.
Si raccolgono le sommità fiorite poco prima della completa apertura e si essiccano rapidamente all'ombra in luogo arieggiato. L'essenza è molto volatile e quindi se ne va con la luce e l'aria; conservare quindi all'asciutto e al buio, magari in sacchetti di carta o alluminio.
Gli effetti della lavanda sul sistema nervoso sono potenti: provate a masticare e succhiare una spighetta di questi fiori prima di coricarvi. È molto probabile che dormirete un sonno istantaneo e profondissimo.


INDICAZIONI

Ma l'azione narcotica non è la sola di questa pianta.
L'infuso è anche tonico, antispasmodico e analgesico. Utile quindi in tutte le turbe del sistema nervoso, ma soprattutto nei soggetti deboli, stressati e ipereccitabili. Buona anche in caso di psoriasi. Una sua interessante utilizzazione è la cura delle vertigini, sia di natura circolatoria, che reumatica o nervosa e nell'ipereccitabilità del cuore (palpitazionie tachicardia).
È utilissima nelle cefalee insistenti: è infatti un analgesico (antidolorifico) di prim'ordine e associato alla camomilla dà risultati ottimi nel lenire tutti i dolori, quelli reumatici compresi.
A questo proposito la migliore applicazione è un impacco locale tiepido di dieci minuti. Essendo un rilassante della muscolatura liscia la lavanda va benissimo anche nei disturbi digestivi, attenuando i crampi in generale, i crampi di stomaco, il singhiozzo, il vomito nervoso e gravidico (in infuso), coliti spastiche e ulcerose e gas intestinali.
Questi disturbi, che possono anche rovinare l'esistenza di un individuo, si curano bene con un infuso al 5% bevendone due tazze al giorno a stomaco vuoto.
Ma non finisce qui: l'essenza presente nei fiori di lavanda è antisettica ed espettorante,ed ecco quindi che diventa utile in tutta la patologia infettiva respiratoria, bronchiti, esantemi infantili (morbillo, varicella), influenza, faringiti, bronchite asmatica, asma e se vogliamo, pertosse.


PREPARAZIONI E DOSI


Si può facilmente preparare un «olio di lavanda» al quale si può in genere ricorrere per tutti i problemi elencati fin qui: far macerare per quattro-cinque settimane una grossa manciata di fiori in tre quarti di litro di olio extra vergine di oliva, tenendo il recipiente ben chiuso. Se ne prendono cinque gocce in un cucchiaino di miele due volte al giorno. Questo olio, usato per microclisteri (uno-due cucchiai) può essere utile in caso di prostatite o di vaginite. Fra l'altro, quest'olio miscelato al 50% con alcool e usato per frizione, elimina i pidocchi e gli altri insetti parassiti della cute e del cuoio capelluto e lenisce le dermatiti, le foruncolosi e le mastiti. Inoltre lenisce il dolore dei morsi di animali.
L'olio essenziale di lavanda diluito (1 a 3) in olio di mandorle dolci è un buon cicatrizzante delle varici ulcerate. Il grande potere di penetrazione attraverso i tessuti di questa essenza aromatica, ci permette di usarla anche con una via di somministrazione che può sembrare strana o quantomeno insolita: i bagni alle mani.
Lo stesso infuso al 5-10% può essere versato in una bacinella di ceramica, e immergendovi il palmo delle mani per 15 minuti se ne ottengono risultati a volte più pronti e spettacolari che non assumendolo per via orale.


Leggi gli articoli sulla raccolta e utilizzo delle piante medicinali:
parte prima
parte seconda

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