giovedì 7 aprile 2011

Meditare migliora la salute: lo dice la Scienza

Da sempre si conoscono i benefici della meditazione, utile per trovare la pace interiore e l’equilibrio, oggi alcune ricerche dimostrano che avrebbe dei veri e propri riscontri positivi sul cervello.
Un recente studio di un’équipe di ricercatori del Massachusetts General Hospitalha dimostrato che otto settimane di meditazione sembrano apportare cambiamenti rivelanti nelle regioni del cervello associate allo stress, alla concezione che si ha di se stessi, alla memoria e all’empatia. (Mindfulness practice leads to increases in regional brain gray matter density) 
Anche se la pratica della meditazione era da tempo associata con un senso di tranquillità e relax fisico, gli esperti hanno a lungo sostenuto che la meditazione offre anche benefici cognitivi e psicologici che persistono per tutto il giorno, afferma Sara Lazar, uno degli autori. Questo studio dimostra che dietro al sentirsi meglio potrebbero esserci proprio i cambiamenti nella struttura del cervello e non solo il trascorrere del tempo in maniera rilassante.
Sedici partecipanti ad un programma di meditazione della durata di otto settimane sono stati monitorati con la risonanza magnetica, che ha rilevato una maggiore densità della sostanza grigia nell’ippocampo, noto per il suo ruolo nell’apprendimento e nella memoria, ed in strutture associate con la consapevolezza di sé, la compassione e l’introspezione. La riduzione dello stress segnalata dai partecipanti è stata accompagnata da un riscontro nel cervello, ovvero una diminuzione della densità della materia grigia nell’amigdala, che è noto svolga un ruolo importante nella comparsa di ansia e stress. 
E’ affascinante vedere la plasticità del cervello e che, praticando la meditazione, possiamo svolgere un ruolo attivo nel modificarlo aumentando così il nostro benessere e la qualità della vita, spiegano i neuroscienziati.
Inoltre le tecniche di meditazione sono in grado di indurre notevoli effetti analgesici: lo attesta uno studio condotto Wake Forest Baptist Medical Center Meditation i cui risultati sono pubblicati in articolo sul Journal of Neuroscience.

"Questo è il primo studio che mostra che un breve addestramento alla meditazione può ridurre drasticamente la sensazione di dolore sia l'attivazione cerebrale correlata al dolore", ha detto Fadel Zeidan, primo autore dell'articolo.

Per lo studio 15 volontari sani che non avevano mai praticato attività di meditazione, hanno seguito quattro lezioni di 20 minuti ciascuna per apprendere la tecnica cosiddetta di attenzione focalizzata, una forma di meditazione in cui le persone sono invitate a concentrarsi sul proprio respiro distraendole da pensieri ed emozioni.

Prima e dopo le lezioni l'attività cerebrale dei volontari è stata controllata con una particolare tecnica di visualizzazione, la risonanza magnetica ASL (arterial spin labeling magnetic resonance imaging) che permette di rilevare processi cerebrali di più lunga durata rispetto a quella standard. Durante la scansione un'apparecchiatura posta sotto la gamba destra dei soggetti produceva per 5 minuti su una piccola area della loro pelle un calore dolorifico, raggiungendo una temperatura di 50 °C, che nella maggior parte delle persone provoca dolore.

Le scansioni successive alle sedute di meditazione mostravano una riduzione del livello del dolore provato dai partecipanti variabile fra l'11 e il 93 per cento. In particolare le scansioni hanno messo in evidenza una riduzione significativa dell'attività della corteccia somato-sensoriale, un'area fortemente coinvolta nella genesi della sensazione di dolore.

La ricerca ha anche evidenziato che la meditazione aumentava l'attività in altre aree, fra cui quella del cingolo anteriore, dell'insula anteriore e della corteccia fronto-orbitale. "Tutte queste aree plasmano il modo in cui il cervello costruisce l'esperienza del dolore a partire dai segnali nervosi provenienti dal corpo", osserva Robert C. Coghill, che ha diretto la ricerca.

"Quanto più queste aree erano attivate, quanto più risultava ridotta la sensazione di dolore. Una delle ragioni per cui la meditazione può essere stata così efficace nel bloccare il dolore è che non agisce su una singola regione del cervello, ma su più livelli del processo." (gg) articolo pubblicato su LeScienze

Meditare si sta rivelando, anche scientificamente, una pratica piacevole e salutare, perciò parafrasando una vecchia pubblicità di una marca di birra: “MEDITATE GENTE! MEDITATE!” 

Buona Vita 

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