venerdì 11 marzo 2011

There is only a good first impression!

C'è solo una prima buona impressione!
  
Quando incontri qualcuno per la prima volta, il tuo modo di muoverti e comunicare, i tuoi gesti il tono della tua voce il tuo aspetto esteriore, hanno un forte impatto sul tuo interlocutore a prescindere di quello che sei veramente.
È una triste verità, ma purtroppo è così. 
Pensa per un attimo a quando hai visto per la prima volta una persona e al giudizio che si è formato nella tua mente prima ancora che fosse pronunciata una sola parola. Il cervello di ogni essere umano rimane notevolmente impressionato dalle prima sensazioni che riceve, tanto da sottovalutare le impressione successive.

È dimostrato che la prima impressione si forma nei primi 10 secondi.
Nei minuti successivi la tendenza è quella di confermare l'impressione avuta in prima battuta.
Sono giudizi legati alla sfera dell'emotività, come si dice: ‘di pancia’, dove l'aspetto razionale non opera.



Molti sono gli elementi che entrano in gioco, ma possiamo affermare con certezza che sono i messaggi non-verbali ad essere protagonisti.
Il nostro cervello, tramite tutti gli organi sensoriali, fa una rapida scansione dell'interlocutore, nota dettagli come: il tono di voce, i gesti, che vestiti indossa, la pettinatura e se i capelli sono in ordine, lo sguardo , l’espressione del viso…
Secondo recenti studi è proprio il viso, più che il corpo, il punto che comunica la nostra personalità.

Analizziamo alcuni fattori che possono determinare buona/cattiva impressione:




Modella prima e dopo il trucco
Aspetto fisico. Spesso contribuisce a giudicare se una persona è simpatica. Una persona fisicamente attraente in genere suscita sentimenti positivi sia nel privato che nell’ambito professionale facendo passare in secondo piano aspetti meno positivi.
Essere belli è il passaporto del successo sociale perché il binomio bellezza-simpatia ha un forte “potere persuasivo” . E allora se io sono brutto/a? La bellezza è un fatto principalmente soggettivo, anche se i “canoni” possono essere influenzati da aspetti sociali, ma quello che conta è il tuo “aspetto” in generale, quindi la cura della propria persona.
Un esempio: comunemente la persona che indossa gli occhiali viene considerata,ad una prima impressione, intelligente.

La simpatia. Le persone possono risultare più o meno simpatiche. Lo senti a “pelle”.
Cercando cosa c'è in comune tra le persone che risultano simpatiche possiamo notare che il loro linguaggio non verbale, quindi come sorridono, come si muovono, la postura che assumono …. , trasmettono un sentimento positivo perché ci danno l’impressione di qualcosa di familiare.
Le persone simpatiche sono quelle che ci apprezzano, che ci accettano, e quando accade cominciamo a trovare delle affinità, qualcosa in comune.
E gli antipatici? Da cosa nasce l’ antipatia?
Sicuramente ti è capitato di incontrare una persona e dopo poco provare un senso di fastidio, un'antipatia senza che abbia detto nulla di particolare, magari non ha neppure parlato. È probabile che i suoi segnali non-verbali ti abbiano creato quella sensazione che ti ha urtato. Il risultato è "impressione negativa".
Tutti registriamo, inconsciamente, i segnali inviati dalle persone che ci circondano. Questi messaggi creano il giudizio su…..
Quando una persona ci risulta antipatica?
Ad esempio quando ti ricorda qualcuno che ti è antipatico. È sufficiente un piccolo elemento, anche insignificante, un certo movimento, le parole che usa …..
Un'altra possibilità è che ti faccia da specchio rimandando qualche cosa che non approvi in te stesso.
Infine quella persona può (nell'immaginario) diventare una minaccia o una rivale. Tutti noi abbiamo paura di essere sottovalutati, scavalcati, traditi o privati di qualcosa alla quale teniamo. Generalmente il/la rivale è immaginario, si basa su sensazioni al di là della logica eppure questo basta a far scattare l’antipatia.
In molti casi l’antipatia iniziale può trasformarsi, approfondendo la conoscenza, in simpatia quando le paure vengono superate e siamo rassicurati a sufficienza.

Somiglianza.
È fuori discussione che chi ha interessi, opinioni, modo di vestire, piuttosto che un modo di esprimersi simili ai nostri, ci piace.
Riassumendo ci piace chi per qualche motivo ricalca al nostro mondo di valori e modi di vedere il mondo e la vita.
Chi conosce la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) sa che con la tecnica del mirroring o ricalco possiamo ottenere rapport ( empatia, simpatia … ).
La tecnica consiste appunto nel respirare, muoversi, usare le stesse espressioni linguistiche ecc. del nostro interlocutore. Alcune di queste azioni potrebbero risultare difficili da applicare (senza la dovuta costante pratica) perciò può già essere sufficiente assumere le stesse posture. 

AVVERTENZA! Questa tecnica va messa in pratica con molta attenzione, non deve essere semplice scimmiottamemento del nostro interlocutore, che accorgendosene potrebbe decisamente incazzarsi. Lo scopo è comunicare con la sua parte inconscia.
 
CONSIGLIO! La prossima volta che vi trovate ad poter osservare un coppia di innamorati guardate come si muovono, parlano ecc. e vi accorgerete che il rispecchiamento è del tutto naturale.

Complimenti. A chi non piacciono i complimenti? A chi non piace essere apprezzato dagli amici, gratificati sul lavoro o dalle persone che amiamo?
Tutte le gratificazioni o gli apprezzamenti sono il plus da aggiungere al “conto emotivo”. I complimenti fanno BENE!

Vi propongo ora alcuni suggerimenti per fare una PRIMA BUONA IMPRESSIONE.

Contatto visivo. Parlare con qualcuno che guarda altrove non piace a nessuno, è segno di disinteresse. Quindi è utile attivare il contatto visivo.
Stabilire un contatto visivo è abbastanza facile. 
Alcuni potrebbero incontrare delle difficoltà, e ad alcune persone il contatto visivo prolungato può dar fastidio. Se vedi che il tuo interlocutore cerca di sfuggire quello è il momento di spostare leggermente lo sguardo. Appena avrai il segnale che la persona di fronte a  te è disponibile ad un nuovo contatto riprendilo, e così via.
La tua attenzione deve essere focalizzata sul tuo interlocutore, e su nessun altro, lo scopo è quello di non mettere in discussione la tua attenzione.
Il contatto visivo è un segnale di fiducia per l’altra persona, guardare in basso è un segnale di insicurezza.

Stretta di mano sicura La stretta di mano è una pratica comune nel mondo degli affari, semplice ma efficace se usata con saggezza.
E’ molto semplice, non deve essere molto “stretta”, potresti infliggere dolore e dare l'impressione di superiorità. Non devi usare una mano troppo “molle”, a meno che non ti aspetti che te la bacino, potresti dare l'impressione di essere insicuro, “zerbino”..

CONSIGLIO
Se sai di avere una stretta troppo forte allentala un po. Al contrario se sai di averla a “lingua di vacca” rendila più decisa.


Chi utilizza una presa decisa ottiene attenzione fin dall’inizio. Questo è tutto.

Ricorda i nomi. Pensa ad una volta in cui hai incontrato qualcuno per la prima volta, e dopo un po', ti sei reso conto di non riuscire a ricordare il nome?
È imbarazzante dover richiedere il nome a qualcuno con cui hai già parlato per mezzora.
Puoi evitare questo ripetendo il nome dell’altra persona subito dopo che questa si è presentata e, utilizzarlo nella conversazione, quanto più ti è possibile.
Non solo sarà più facile ricordare qualsiasi nuovo nome, ma sarai oggetto di maggiore attenzione da parte degli altri.
Ti assicuro che fa molto piacere essere ricordato dagli altri, te per primo!
Sorriso sarcastico.

Sorridi. Un bel sorriso ha sempre un effetto molto profondo su di una persona.
Un sorriso è accogliente, caldo, e può allentare la tensione di un primo incontro.
Non è necessario mantenere il sorriso costantemente.
Notate come ogni parte del viso sorrida
Il sorriso deve essere utilizzato in modo appropriato, serve a mostrarsi “aperto” verso l’altra persona.
ATTENZIONE Il sorriso deve essere “vero”. È importante che stiate “sorridendo” dentro di voi.

Immagina una situazione in cui sei stato particolarmente felice, questo ti aiuterà ad avere non solo il sorriso sulle labbra, ma anche negli occhi!!!
Un volto privo di qualsiasi emozione o con un cipiglio incrollabile esprime indifferenza, disaccordo, o disinteresse. Non lo scordare !

Tono di voce chiaro. Il tono della voce è un’altra componente importante. Se parli con una voce appena udibile è tremolante generi nervosismo e frustrazione.
Parlare a voce bassa ti fa apparire come insicuro.
Il tono della tua voce deve essere: chiaro, solido, articolato e assertivo. Mai aggressivo!
Questo tono di voce dimostra sicurezza e piena capacità di espressione.
Se parli è perché devi dire qualcosa di rilevante per la conversazione, non devi dire qualcosa solo per “riempire dei silenzi”.
Testa diritta. La prossima volta che sei in luogo pubblico, nota le persone intorno a te che tengono lo sguardo fisso a terra mentre camminano.
Che impressione hai di loro? Tenendo la testa bassa comunichi timidezza e/o mancanza di fiducia.
Cammina con la testa e gli occhi in avanti; guardare in avanti è un altro metodo semplice per dimostrare di essere sicuri di se stessi.
Camminare a testa alta dimostra che stai cercando di andare avanti e soprattutto dimostri di sapere dove stai andando.


Infine, ricordati sempre che il contesto e lo scopo sono molto importanti. A meno che il tuo scopo sia scioccare è sconsigliato andare alla prima a teatro in costume da bagno! ;-) 


Buona vita

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