Idealmente, non dovremmo mai temere di esprimerci liberamente, in una società che ha fatto della libertà di espressione uno dei suoi cavalli di battaglia. Eric Shuler
giovedì 22 novembre 2012
martedì 20 novembre 2012
lunedì 12 novembre 2012
La pratica della felicità'
Per me essere felici significa soffrire di meno. La felicità sarebbe
impossibile se non fossimo capaci di trasformare il dolore dentro di
noi.
Molti cercano la felicità al di fuori di sé, ma la vera
felicità deve venire da dentro.
La nostra cultura afferma che si è
felici se si hanno soldi, potere e una buona posizione sociale. Se osservate
con cura, però notate che molte persone ricche e famose non sono felici.
Anzi molte di loro si suicidano.
Il Buddha e i monaci e le monache del
suo tempo non possedevano nulla al di fuori di tre abiti e una ciotola,
eppure erano molto felici, perché possedevano qualcosa di estremamente
prezioso: la libertà.
Secondo gli insegnamenti del Buddha, la
condizione essenziale per la felicità è la libertà; non tanto la libertà
politica, quanto piuttosto la libertà dalle formazioni mentali della rabbia,
della disperazione, della gelosia e dell'illusione. I 'veleni'.
Finché questi veleni rimangono nel nostro cuore, non è possibile
alcuna felicità.
Sia cristiani, musulmani, buddhisti, induisti o
ebrei, se si vuole essere liberi dalla rabbia si deve praticare. Non si
può chiedere al Buddha, a Gesù, a Dio, o a Maometto di togliere la rabbia
dai nostri cuori per conto nostro.
Esistono istruzioni precise sui metodi
per trasformare l'avidità, la rabbia e la confusione dentro di noi, se le
seguiamo e se impariamo a prenderci cura della nostra sofferenza
possiamo aiutare gli altri a fare lo stesso.
martedì 6 novembre 2012
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