Oggi trascrivo una delle citazioni Buddiste che preferisco:
"Un giovane vedovo aveva un figlio di cinque anni che amava più della sua stessa vita.
Un giorno dovette lasciarlo a casa e uscire per affari. Arrivarono i banditi che saccheggiarono il villaggio, lo diedero alle fiamme e rapirono il bambino. Ritornato, l'uomo trovò la casa bruciata e, lì accanto, il cadavere carbonizzato di un bambino. Credette che fosse il figlio. Pianse di dolore e cremò ciò che restava del corpo. Amava tanto il figlio che ne raccolse le ceneri in una borsa che portava sempre con sé.
Mesi dopo, il figlio riuscì a scappare e ritornò al villaggio. Era notte fonda quando bussò alla porta. Il padre stringeva tra le braccia la borsa con le ceneri e singhiozzava. Non aprì la porta, benché il bambino dicesse di essere suo figlio. Era convinto che il figlio fosse morto e che alla porta battesse un bambino del villaggio che voleva prendersi gioco del suo dolore. Il bambino fu costretto ad andarsene, e padre e figlio si perdettero per sempre.
Ora vedi, amico mio, come, se ci attacchiamo a un'idea e la riteniamo la verità assoluta, potremmo trovarci un giorno nella situazione del giovane vedovo. Pensando di possedere già la verità, non potremo aprire la mente per accoglierla, anche se la verità bussasse alla nostra porta
Dīghanakha Sutta"
La prima volta che la lessi fu folgorazione immediata. Quanti condizionamenti offuscano la nostra vita, a volte nemmeno ne siamo consapevoli.
In parte queste limitazioni ci sono date dall'educazione ricevuta, spesso sono frutto di “persuasori occulti” che attraverso il bombardamento di messaggi che quotidianamente riceviamo manipolano la nostra “mente inconscia”.
Il mondo è pieno di opportunità che non cogliamo perché abbiamo la vista annebbiata, come il vedovo della storia.
Eppure sono convinto che possiamo difenderci, che possiamo indossare gli occhiali della verità semplicemente dubitando.
Domandatevi: ciò che sto vedendo, ascoltando e provando è in linea con i miei valori?
Certo, non possiamo mettere tutto in discussione infilandoci in una spirale senza uscita, non avrebbe senso.